search
top

LE MILLE VIRTU’ DELLA SOYA

La soia costituisce una delle fonti di proteine più complete del mondo vegetale, e favorisce perciò un miglior equilibrio ponderale. È infatti dimostrato che la sostituzione delle proteine animali con quelle della soia porta ad una perdita di peso, eventualità molto positiva tanto per i diabetici quanto per i non-diabetici, dal momento che gli effetti negativi dello zucchero, come la glicazione (cioè la reazione mediante la quale gli zuccheri si legano ad alcuni gruppi di proteine che, in quanto dipendente dal contenuto di zuccheri nel sangue, costituisce anche un marcatore di valutazione del controllo metabolico. Ciò avviene mediante la misurazione dell’emoglobina glicosilata GHb, in quanto lo zucchero si lega alla parte proteica dell’emoglobina – N.d.A.), costituiscono comunque una delle cause dell’invecchiamento.

Secondo la Food and Drug Administration (FDA), il consumo di 25 gr al giorno di soia,  associato ad una riduzione di grassi saturi e di colesterolo, contribuisce a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

L’idrolizzato di soia, comunemente chiamato “latte” di soia, soprattutto se arricchito di calcio,  costituisce una buona alternativa al latte di vacca. Il latte di soia è infatti privo di lattosio (zucchero mal digerito e causa di diversi problemi di salute) ed ottima fonte di magnesio (mentre i latticini hanno, al contrario, un effetto perturbante sull’assorbimento del magnesio).

I grassi della soia, contrariamente a quelli della carne e dei prodotti lattieri, proteggono il cuore ed il cervello: essi contengono una quantità apprezzabile di omega-3 e di lecitina, che favorisce l’eliminazione del colesterolo attraverso la vescica biliare e la produzione di acetilcolina, un neurotrasmettitore fondamentale per la memoria e il rilassamento. Quindi il consumo regolare di soia ha anche un effetto positivo sullo stress, le tensioni e l’aggressività. Se, dunque, per una sommazione di effetti, un’alimentazione a dominanza carnea rende più aggressivi, al contrario un’alimentazione a dominanza vegetale e che comprenda una buona percentuale di soia, ci regala una forza “tranquilla”. Ma la “carta vincente” della soia e dei suoi derivati consiste nei fitoestrogeni. Questi ormoni di origine vegetale, secreti dalla pianta per difesa, posseggono proprietà molto interessanti per la salute: essi hanno effetti simili agli estrogeni (quantunque meno potenti) e sono quindi in grado di ridurre gli inconvenienti della menopausa: a breve termine vampate di calore, secchezza vaginale, alterazione della figura (poiché il grasso dei glutei e delle anche, non più stimolato dagli ormoni, si sposta al di sopra della cintura ed i seni perdono di volume), mentre a lungo termine, osteoporosi e aumento dei rischi cardiovascolari. A questo titolo, i fitoestrogeni vengono sempre più utilizzati quale alternativa al classico trattamento ormonale sostitutivo, meno efficace di quanto ritenuto in passato, specialmente per le ossa, ma soprattutto molto pericoloso sul piano cardiovascolare. In secondo luogo, i fitoestrogeni agiscono su di un recettore specifico, ma essendo molecole molto simili agli estrogeni prodotti dalle ghiandole endocrine, essi interferiscono con esse impedendo loro di legarsi al loro recettore, e di fatto riducendone gli effetti. Ciò spiega il loro potente effetto anticancro mammario. In aggiunta, i fitoestrogeni sono dei potenti antiossidanti, in grado di ridurre uno dei più potenti marcatori biologici dell’invecchiamento: il cosiddetto 80HdG, residuo dei geni danneggiati che si dosa nelle urine delle 24 ore. Altre proprietà dei fitoestrogeni riguardano il loro effetto anti-angiogenesi, che li rende in grado di ridurre la crescita di un tumore (riducendo la formazione di nuovi vasi sanguigni).

Proseguendo su questa linea, la soia contiene principi attivi dagli effetti positivi, come le saponine, che riducono l’assorbimento del colesterolo, ed inibitori di enzimi (inibitori della proteasi: sostanze che svolgono un’azione anti-angiogenica: contrastano la formazione di nuovi vasi sanguigni e così rallentano la crescita dei tumori solidi, privando le cellule tumorali del necessario nutrimento – N.d.A.).

A fronte di tutti questi pregi, le proteine della soia presentano anche qualche inconveniente. Ad esempio possono essere fonte di allergeni, quantunque in misura almeno 6 volte meno frequente che non l’allergia riscontrata per le proteine del latte di vacca. Inoltre il tenore elevato in fitoestrogeni porta alcuni esperti a consigliare un consumo meno regolare per i giovani di sesso maschile. Da ultimo la soia non  biologica può essere molto inquinata e dannosa: ecco dunque un ottimo motivo per preferire la soia proveniente da coltivazioni biologiche certificate ed evitare con cura quella transgenica, senza lasciarsi abbagliare dall’imponente offensiva commerciale dei produttori di OGM, priva di sufficienti rassicurazioni sul loro impiego.

top